Continuano a ripeterci che siamo nell’epoca della post-verità, a sottintendere che la verità è diventata oggi un’etichetta che possiamo appiccicare a piacimento su tutto e il contrario di tutto – a giorni alterni – tanto se una cosa sia vera o no dipende solo dal nostro punto di vista. Noi non siamo d’accordo con questa visione, e ispirandoci alla lettura di un saggio di Julian Baggini, A short History of Truth, abbiamo pensato a un percorso di lettura che avreste potuto trovare sugli scaffali della nostra libreria, ma che ora vi proponiamo in maniera virtuale.

Il libro di Baggini analizza le diverse tipologie di verità che esistono, dalla verità empirica a quella morale, dalla verità del potere a quella esoterico-religiosa, ecc., ed è talmente breve – eppure esaustivo – che non scendiamo nei particolari, altrimenti ve lo raccontiamo tutto e poi non lo leggete (è solo in inglese, ma vale la pena il piccolo sforzo).

Baggini in conclusione rifiuta l’idea dell’esistenza di una post-verità, dichiarando il concetto di verità ancora vivo e in buona salute, a patto che per stabilirla si faccia un buon uso di qualità epistemiche come “la modestia, un sano scetticismo, l’apertura mentale ad altre prospettive, uno spirito volto alla collaborazione, la prontezza nell’affrontare il potere, un desiderio di creare una migliore verità, la volontà di lasciar guidare la nostra morale dai fatti”. Buone pratiche alle quali aggiungeremmo quella di abbandonare la tendenza a parlare di Verità, con quella pericolosa e inutile maiuscola.